Descrizione
La guerra, che è ormai giunta in Italia, vede l’autore attivo quale fiancheggiatore delle formazioni partigiane che operano nell’Appennino emiliano dove si è rifugiato assieme alla moglie, che gli ha dato un figlio, che è stato battezzato da due prigionieri alleati, un francese e un russo, ai quali ha dato rifugio nella sua casa di Gazzano. Scoperto dai fascisti è arrestato e rinchiuso nella cella in cui è trattenuto Alcide Cervi, il padre dei fratelli fucilati il 28 dicembre del 1943. Un distruttivo, quanto provvidenziale bombardamento, demolisce il carcere di Reggio Emilia e permette al lucchese di rifugiarsi in Garfagnana da dove, sopraggiunti gli alleati, si trasferisce a Lucca e poi a Roma.
Storia di partigiani, massacri tedeschi, bombardamenti di città, vita nelle prigioni che trovano unità nell’umanità disperata nel continuo tentativo di sfuggire agli orrori della guerra.
Romanzo autobiografico che descrive la realtà del dramma di un paese e i sentimenti di un popolo sconvolto.
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