Descrizione
Il volume ripercorre la vicenda umana e professionale di Eugenio Wolk, di nobile stirpe russa, sradicato dalla terra natale causa la Rivoluzione d’Ottobre, divenuto quindi italiano d’adozione. Dal 1936 Tenente di Vascello della Marina Militare Italiana, presta servizio su incrociatori, posamine e sommergibili, partecipa alla guerra di Spagna e, nel 1940 passa alla Ia Flottiglia MAS, poi Xa, dove crea, nel 1941, la specialità degli incursori subacquei, il Gruppo “Gamma”. Sotto la sua guida, questi incursori subacquei portano a termine operazioni di guerra che, ancor oggi, restano negli Annali della Marina Italiana. Con l’armistizio dell’8 settembre aderisce alla R.S.I dove, ovviamente milita nella “Decima” del Comandante Borghese.
Finita la guerra, il Comandante Wolk resta in clandestinità per un certo periodo. Poco tempo dopo, prende contatto con il Comandante Lionel Phillip Kenneth Crabb, suo “opposite number” durante la guerra, e ottiene per i “Gamma” la condizione di “prigionieri di guerra sulla parola”. Per 18 mesi lavora allo sminamento del porto di Venezia e porta a termine pericolose e complesse operazioni di recupero di naviglio e materiale bellico, per conto della “Allied Navies Experimental Station”.
Poi deve emigrare in Argentina. In questo paese lavorerà fino al 1961 in qualità di consulente tecnico per la Marina Argentina, per la quale creerà il reparto dei mezzi subacquei d’assalto.
Solo nel 1961 rientrerà in Europa, nei ranghi della Micoperi, dove ritroverà l’amico Nino Buttazzoni (già Comandante dei Nuotatori Paracadutisti). Nel 1965 si stabilisce nel Canton Ticino dove passa sereni, ma pieni di attività, gli ultimi anni della sua vita finché, nel 1995, l’eterno profondo cielo di mare accoglie il suo spirito a conclusione della non comune vita terrena.
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